Oggi parliamo di emozioni e, in particolare, di come spiegare le emozioni ai bambini, come esprimerle e come gestirle in modo efficace.
La gestione delle emozioni è molto importante nella crescita e nello sviluppo dei bambini.

In realtà, tutto ciò che riguarda le emozioni è importante per la crescita dei bambini.

Un’emozione può essere definita come

una reazione soggettiva a un evento saliente, caratterizzata da cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali

C’è sempre un evento scatenante specifico per ogni emozione, così come ci sono sempre cambiamenti fisiologici, esperienziali e comportamentali.

Le emozioni ci accompagnano quotidianamente: alla base di ogni comportamento, infatti, si cela sempre un’emozione!
Hanno funzioni positive e servono per comunicare i propri bisogni ed esigenze agli altri, hanno un valore di sopravvivenza e svolgono funzioni utili per la regolazione interpersonale.

Le emozioni: cosa sono e a cosa servono

Le emozioni nascono e si manifestano in maniera spontanea e involontaria, “capitano” senza lasciare alla persona la possibilità di decidere quale provare e quando.
Si generano in base ai significati e ai valori che ognuno di noi attribuisce ad un determinato evento e divengono così la conseguenza di un processo di valutazione.

Dunque, possiedono una forte componente situazionale che pone in evidenza la dimensione soggettiva e personale dell’esperienza.
Per questo variano da persona a persona e possono cambiare.

Inducono un’attivazione generale dell’organismo con la comparsa di reazioni motorie, fisiologiche ed espressive precise e rilevanti.
Possono essere definite, infatti, come uno schema composto da aspetti fisiologici, comportamentali e da aspetti di pensiero.

Le emozioni esercitano le funzioni di:

  • Preparare il soggetto all’emergenza o ad affrontare le situazioni impreviste;
  • Far percepire alla persona le sensazioni buone o cattive provocate da alcuni eventi;
  • Far conoscere agli altri il proprio stato emotivo.

Le emozioni ci aiutano a leggere cosa ci succede: sono la nostra prima finestra sul mondo.

La capacità di riconoscere le nostre emozioni, di viverle in modo consapevole, ci permette di comprendere non solo quello che accade dentro di noi, ma anche quello che accade attorno a noi.

Spiegare le emozioni ai bambini

Come spiegare le emozioni ai bambini?

Rabbia, gioia, tristezza, paura sono tutte emozioni che i bambini, e anche gli adulti, possono provare in riferimento a diverse situazioni.
Fondamentale è la modalità di gestione delle emozioni!

A volte possono essere difficili da gestire, soprattutto la rabbia o la tristezza, e la modalità più utilizzata potrebbe essere quella di reprimerle o contenerle. Questa modalità però non è educativamente funzionale: le emozioni non devono essere represse, minimizzate o giudicate.

Al contrario le emozioni devono essere sempre espresse, comunicate e gestite in modo positivo e costruttivo.
È, dunque, fondamentale spiegare le emozioni ai bambini e aiutarli a gestirle in modo efficace.

Un’adeguata educazione emotiva, dunque, permetterà di acquisire destrezza per la gestione degli stati emotivi, di ridurre le emozioni negative e di aumentare in buona parte le emozioni positive.

Educare alle emozioni

Per educazione emotiva si intende la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni, dominarle senza reprimerle, a trasformarle in uno strumento prezioso per la conoscenza dell’altro da sé, in sintesi, a gestirle.
La formazione emotiva avviene inizialmente in famiglia ed in stretta collaborazione, poi, con la scuola.

La scuola è lo spazio ideale per lavorare sulle emozioni, perché è il luogo in cui la maggior parte degli individui passa più tempo negli anni fondamentali della propria formazione e perché quel tempo è molto significativo in termini di trasmissione di valori, oltre che di conoscenze.

L’educazione emotiva in aula non deve diventare una disciplina a sé, rigidamente intesa, da aggiungere alle materie curricolari e per la quale l’insegnante sia chiamato a trovare il tempo, il luogo e i materiali necessari al fine di sviluppare e portare a termine il programma.
Deve e può, invece, diventare una compagna di strada dei saperi cognitivi, dello sviluppo delle competenze e delle abilità.

In tutto questo il compito fondamentale spetta agli insegnanti che devono essere in grado di attivare, costruire, implementare nei bambini le capacità di identificare, gestire e modulare il loro mondo emozionale interno.

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Articolo di Giulia Piazza

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BIBLIOGRAFIA

Shaffer R. H, (2004), Psicologia dello sviluppo. Un’introduzione, Raffaello Cortina Editore

 

 

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