All’interno dell’articolo cosa fa un investigatore abbiamo già accennato al fatto che un investigatore privato si occupa anche di tutela dei minori.

In questo senso, non possiamo non parlare di cyberbullismo e soprattutto di prevenzione cyberbullismo.

Infatti, sempre più frequenti sono le richieste di aiuto da parte dei genitori in riferimento a tali tematiche. 

Se, purtroppo, a volte la prevenzione non è sufficiente, potrebbe essere bensì indispensabile la collaborazione di un professionista per comprendere realmente quali sono le frequentazioni e le abitudini dei figli in modo da poter correre ai ripari e offrire loro un aiuto concreto e tempestivo

Il Ministero della Salute, ad esempio, nel 2018 riportava nella relazione al Parlamento che l’utilizzo e l’abuso di alcol è sempre più frequente tra i sedicenni e i diciasettenni. 

Si riscontrano sempre più casi di minori che dichiarano di avere fatto uso di alcol ancor prima dei sedici anni.

Uso e abuso di alcol e di sostanze stupefacenti talvolta riconducibili semplicemente alla frequentazione di cattive compagnie non è, però, l’unico problema che affligge sempre più spesso bambini e adolescenti. 

Sempre più frequentemente, infatti, vengono riportati all’attenzione dalla cronaca episodi di bullismo e di cyberbullismo.

Anche il fenomeno delle challenge, ovvero “sfide” che i ragazzi si lanciano sui social network, è uno di quei fenomeni di cui si sente parlare ogni giorno di più. 

Ma vi siete mai domandati cosa si intende quando si parla di prevenzione cyberbullismo? Vediamolo insieme. 

 

Prevenzione cyberbullismo: i dati 

Se, secondo l’Osservatorio Indifesa organizzato nel 2020, il 61% dei ragazzi ha indicato di essere stato vittima di bullismo o cyberbullismo, il 68% ha dichiarato di essere stato spettatore di uno di questi fenomeni. 

Con la pandemia cresce il rischio e soprattutto cresce la paura tra i giovani. L’uso improprio e non controllato della rete assieme alla crescita costante della sensazione di solitudine (il 93% dei ragazzi intervistati ha dichiarato, a causa dell’emergenza sanitaria, la sofferenza per il senso di solitudine) sta facendo in modo che le prevaricazioni, soprattutto quelle psicologiche, siano sempre più frequenti

Se con il bullismo tradizionale la vittima trovava quantomeno riparo all’interno delle proprie mura domestiche, il cyberbullismo non fa sconti abbattendo la concezione di spazio e di tempo, per questo è importante la prevenzione cyberbullismo.

È un grido di allarme silenzioso quello di molti ragazzi che, oltre a subire le prevaricazioni, si trovano a dover lottare contro un senso di inadeguatezza, di timore e di solitudine anche causato da coloro che fanno da spettatori senza prendere alcuna posizione. 

Il ruolo degli altri rafforza sia il ruolo del bullo che quello della vittima ed è per questa ragione che tutti i genitori, nessuno escluso, hanno il dovere di partecipare in modo attivo al contrasto di questo triste fenomeno

La scuola è il luogo principale di azione del bullismo poiché, oltre ad essere il luogo in cui i ragazzi passano diverso tempo, è anche il luogo della socializzazione. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, i primi problemi nascono già nelle scuole dell’infanzia

Facciamo attenzione, però, perché il bullismo non è soltanto un comportamento aggressivo messo in atto nei confronti del compagno ma è un atteggiamento reiterato nel tempo. 

Per parlare di bullismo, infatti, devono necessariamente essere presenti questi elementi

  • Intenzionalità: il comportamento è volutamente finalizzato alla sofferenza della vittima;
  • Asimmetria: vi deve essere un disequilibrio di forza tra i soggetti;
  • Reiterazione nel tempo: le prevaricazioni sono frequenti e continuano nel tempo;
  • Vulnerabilità della vittima e mancanze del sostegno.

La vittima cerca di non chiedere aiuto ai genitori o agli adulti in quanto teme ulteriori ritorsioni, teme di essere ulteriormente deriso e umiliato.  

Inoltre, lo spettatore ha un ruolo attivo nello scoraggiare la vittima a cercare una via di uscita, il ruolo dell’“altro” è ancora più complesso.
L’omertà non fa che legittimare il comportamento del bullo e favorire il diffondersi del fenomeno. L’altro tende a non agire per timore, per il desiderio di far parte del gruppo o, forse peggio ancora, per indifferenza in quanto ritiene che sia una cosa normale. Il sostegno del gregario al bullo, poi, non fa altro che aumentare l’aggressività

 

Prevenzione cyberbullismo: quali sono le differenze e come proteggersi

Lo sviluppo tecnologico non ha fatto che aumentare il rischio fornendo la possibilità di amplificare le conseguenze attraverso l’utilizzo dei dispositivi elettronici. 

E-mail, social network, blog, chat e videogiochi con la possibilità di chattare online aumentano la vulnerabilità della vittima e il margine di azione per i bulli

Anche in questo caso è necessaria l’intenzionalità: chi invia il contenuto denigratorio e chi lo diffonde a sua volta, ad esempio, sa cosa sta facendo e il motivo per il quale lo fa.

L’asimmetria, invece, si deve al fatto che la supremazia del bullo è meramente di carattere psicologico in quanto quest’ultimo per ricattare o prendere in giro la vittima è in possesso di informazioni, fotografie o video

Come il bullismo, il cyberbullismo si divide in: 

  • Diretto;
  • Indiretto.

Mentre nel primo caso la vittima conosce l’identità del bullo in quanto, ad esempio, vi è uno scambio di messaggi oppure vi sono commenti sui social network, nel secondo caso non si sa chi c’è dall’altra parte. Lo scopo diventa quello di screditare la vittima e lederne l’immagine sociale. L’anonimato non fa che dare maggiore forza al bullo e rendere l’aggressione più difficile da smascherare.

Vi sono tuttavia alcuni strumenti a disposizione della vittima: 

  • La denuncia alla Polizia Postale;
  • La richiesta di oscuramento del contenuto denigratorio nel web. Introdotto dall’articolo 2 della Legge 71/2017, prevede l’inoltro dell’istanza al titolare del trattamento o al gestore del sito o del social network;
  • L’ammonimento da parte del questore definito dall’articolo 7 della medesima legge. 

Ricordiamo che se è semplicissimo caricare un post, una foto, o un video non è poi altrettanto semplice eliminare definitivamente il contenuto dalla rete per via delle innumerevoli visualizzazioni, condivisioni e salvataggi che il contenuto può avere avuto.

Quindi, il nostro consiglio sulla prevenzione cyberbullismo è sempre quello di educare i minori ad un uso consapevole della rete facendo attenzione alla condivisione di aspetti riservati e personali. Stiamo loro vicino e ascoltiamoli senza giudicare facendo attenzione a tutti quei piccoli segnali che potrebbero nascondere un bisogno di aiuto. 

Restiamo come sempre a disposizione per ulteriori approfondimenti, quindi non esitate a contattarci e continuate a seguirci sui nostri canali social e sul sito www.forensicsteam.it.

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